Prefazione di Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino

Preserving the past for future generations

Ancora oggi, a distanza di cinquant’anni, il salvataggio dei Templi di Abu Simbel, e più in generale dei monumenti della Nubia, continua a suscitare grande interesse sia per la complessità del progetto, che per la risonanza mondiale che generò. Il vasto bacino idrico originato dalla nuova Grande Diga di Assuan avrebbe cancellato per sempre vaste aree archeologiche, anche inesplorate, con le loro antichità e i loro monumenti: in nome del progresso si sarebbero cancellati migliaia di anni di storia!

Alle proteste che prontamente si alzarono, si affiancò lo zelo del mondo archeologico, teso a intervenire per salvare e documentare quanto più possibile. Il risultato fu straordinario, ancor più se si considerano i mezzi e le tecnologie del tempo.

Decine di paesi aderirono all’appello lanciato dall’UNESCO, partecipando con risorse umane ed economiche. Alcuni di essi, tra cui l’Italia, avviarono una serie di campagne archeologiche di scavo e documentazione, coordinate dal Centre d’Etude et de Documentation sur l’Ancienne Egypte, con lo scopo di esplorare le aree destinate ad essere sommerse.

Parallelamente all’attività di ricerca, si affiancarono i lavori di spostamento dei monumenti in base ad elaborati progetti tra i quali quello per Abu Simbel era certamente il più ambizioso.

Il trasferimento dei due imponenti templi scavati nella roccia, che attestano la massima espressione della potenza dell’Egitto in Nubia durante il regno di Ramesse II, rappresenta un felice, quanto inedito, esempio di come le moderne tecnologie abbiano concorso al salvamento di questa straordinaria testimonianza del passato. Le gigantesche statue in facciata e le vaste sale interne vennero tagliate in centinaia di blocchi, poi trasferiti e ricomposti a poca distanza, in una posizione più elevata, al sicuro dalle acque dell’invaso e a disposizione delle future generazioni.

Quest’opera, che ho il piacere di presentare, rappresenta una felice sintesi del lungo lavoro condotto da Impregilo, oggi Salini Impregilo, e dalle altre imprese facenti parte del consorzio internazionale cui è toccato il compito di operare questo miracolo. 

Christian Greco
Direttore del Museo Egizio di Torino