L'Acqua è Vita - Tahar Ben Jelloun

L'Acqua è Vita - Tahar Ben Jelloun

In passato siamo andati in guerra per questioni di confine. I conflitti dovuti alla mancanza di acqua sono presenti oggi e lo saranno sempre.
Un terreno non irrigato è come pelle morta, come una parola non pronunciata, non udita, come l'arresto di una nascita nel grembo, l’onnipresente delirio, un prato privo di fiori, di colori, privo di un’anima, come una foresta senza il vento che soffia e senza alcun mistero, come un allarmante silenzio, un'infinita angoscia.
Il corso di un fiume definisce il senso del Tempo. Ma anche la direzione spaziale.
La bellezza di una città è racchiusa nel corso d'acqua che ne attraversa il centro. È Amore e Dolcezza, offerti ai sassi e all'asfalto. Pronunciamo i termini "riva sinistra", "riva destra" fino a quando questi divengono una visione globale.
Ibn Khaldun (1332–1406), il primo sociologo, storico e filosofo arabo disse nel suo celebre libro: "La Terra è come un grappolo d'uva che galleggia sull'acqua". Se l'acqua dovesse venire mai a mancare, il grappolo verrebbe dimenticato.
L'acqua mente. O meglio, siamo noi a pensare che rimanga sempre uguale, come uno specchio che ricorda. Scorre, si sposta, viaggia e vive, sempre in modo diverso.
Questa qualità è ciò che ha fatto sì che Eraclito potesse affermare “nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume”. Siamo in continuo movimento. Cambiamo perché siamo vivi e l'acqua quando scorre non torna mai sui propri passi, né si ferma.
Qualcuno una volta utilizzò questa bellissima espressione: "il ricordo dell'acqua". In questo senso, l'acqua non può ricordare poiché scorre e non ritorna indietro per guardare il proprio passato. L'acqua scorre nel momento Presente.
L'acqua è Tempo. La Terra ruota e intorno ad essa scorre Acqua. Il Tempo non ha misura, non è statico e l'acqua ne è l'espressione, l'immagine, il simbolo. Sia che discenda dal cielo o risalga dal centro della Terra, l'acqua è ovunque, anche nell'aria che respiriamo. Risale poi nel cielo e si unisce nuovamente all'azzurro, formando nuvole di forma varia. Poi si dissolve cadendo nei fiumi, come lastre, come tratteggi traversali, trasparenti e penetranti.
Un cliché: L'Acqua è Vita. Siccome è vero, non è più un cliché.
L'acqua, senza aria e senza luce, deteriora: cambia colore, impallidisce, diventa verdastra, lucida e opaca, pesante, maleodorante, una massa pericolosa.
L'acqua senza vita crea mostri, carnefici, torturatori e dittatori. L'acqua sporca viene così forzata nelle bocche dei prigionieri incatenati.

L'Uomo permette all'acqua di diventare scura e torbida. La inquina e la contamina con i propri rifiuti ed il proprio egoismo.
E quando non lo fa, con arroganza e senza alcuna compassione, viola l'intimità dell'Amazzonia, costruendo una diga, commettendo così un atto di aggressione, sia contro la Natura, che contro la stessa acqua.
Le dighe sono utili e necessarie, ma non quando vengono costruite ovunque e senza rispetto per l'ambiente circostante.
Una diga può fermare la siccità. Riempita con acqua piovana o con acqua proveniente da altre fonti, rimane in ogni caso una risorsa essenziale per quei Paesi dove l'acqua piovana scarseggia o in cui forti acquazzoni si alternano a periodi di siccità.
Trattenere un volume d'acqua con la forza del cemento, verificandone la potenza all'interno di uno spazio fortificato. Proprio come quando il suolo, reso fertile di promesse, è protetto sino al giorno di rilascio di queste acque che, liberate per irrigare i campi agricoli, permettono alla vita di scorrere nuovamente lungo radici essiccate, dentro alberi assetati e nel mezzo di un suolo ormai provato dall'estenuante calore dei raggi solari.
Ma qual è lo scopo di una diga?
Riflettere il cielo in superficie, mentre le nuvole viaggiano verso altre mete.
Produrre miraggi in grado di far sognare bambini.
Ma una diga serve principalmente ad illuminare e produrre elettricità. È un elemento del sogno che ogni diga è destinata ad offrirci.
Una diga svolge la propria funzione se è collocata nel posto giusto ed è utilizzata in modo umano per servire l'umanità. Permetterà il passaggio di un generoso quantitativo d'acqua, particolarmente quando raccolta in condizioni appropriate. L'acqua non è fragile, ma è preziosa. Ciò significa che non dovrebbe essere trattata "male", anche se è piena di impurità. L'acqua di superficie, l'acqua delle dighe, non deve essere bevuta poiché non proviene da sorgenti, se non viene prima trattata e resa potabile.
L'acqua sotterranea di una città come Bordeaux si è infiltrata fino ad una profondità di 200 metri circa 30.000 anni fa. È l'acqua che beviamo oggi. È totalmente pura.

"La fontana delle meraviglie unisce tutte le virtù di ogni risorsa" (Elisée Reclus).
Le grandi case di Fez, città fondata nel 808 da Moulay Idriss, un discendente del Profeta Maometto, hanno tutte una fontana nella propria corte interna. È tradizione. Un'abitazione che si possa definire progettata bene deve, a mio avviso, possedere una piccola fontana. È utilizzata per le abluzioni, ma offre anche un suono piacevole. Questo è ciò che Gaston Bachelard definisce “il linguaggio puerile della Natura” poiché, in una fontana, è l'infanzia della Natura a parlare e ad incantarci. Il suono è fluido, come quello di un soffio d'aria o di un uccello che canta e discorre mentre si poggia su rami ingarbugliati o mentre dei passeri cercano un tetto per la notte. Note di estrema semplicità, comunque irriproducibili con la stessa precisione da qualunque musicista.
La casa con una fontana priva di acqua è segno di sventura. Meglio non visitarla. Indica chiaramente che è stata maledetta o è un errore del destino. Se la fontana smette di cantare è perché gli abitanti della casa sono caduti in disgrazia: magari hanno maltrattato un gatto o umiliato un senza tetto.
Ricordo la nostra piccola fontana ed il rumore che creava, capace di conciliare il mio sonno. Una melodia semplice, modesta e ripetitiva. Mio padre si inginocchiava davanti ad essa per effettuare le sue abluzioni prima di pregare. D'estate potevamo riempire i nostri secchi e lanciarci l'acqua addosso. Un modo semplice per rendere più sopportabile quel caldo asfissiante. Fez è una città che è molto calda nel periodo estivo mentre durante l'inverno fa davvero freddo. Durante il periodo invernale dovetti effettuare le mie abluzioni in acqua quasi ghiacciata. Piangevo mentre mi lavavo. Un giorno, mio padre mi venne incontro e mi disse le seguenti parole, che ancora oggi sento e che mi hanno liberato per sempre: "L'Islam è semplice; non devi mentire, rubare, fare del male e devi rispettare la tua famiglia ed i tuoi maestri che ti insegnano a leggere e a scrivere. Ecco qui. Il resto, come le cinque preghiere, puoi farlo quando desideri. Ecco, questo è l'Islam!”
Effettuare le proprie abluzioni è una sorta di purificazione per il credente che si prepara ad incontrare Dio. Lavare i propri peccati e i propri pensieri negativi. Quando l'acqua passa sotto l'epidermide rimuove ciò che l'uomo ha accumulato, consapevolmente o inconsapevolmente. Tutto ciò che è incompatibile con la preghiera.
Il verso “Dio creò ogni creatura vivente dall'acqua” si trova quattro volte nel Corano, in modo diverso. L'acqua è ciò che dona la vita - all'Uomo, agli animali, alle piante e a tutto ciò che vive e respira.
Non vi può essere un Paradiso senza acqua, senza giardini dove l'acqua può scorrere in continuazione, energizzando ed incantando. Dio disse anche: “I giusti vivranno in giardini e nel piacere” (Sura 52, verso 17).
Simbolo della grazia divina, l'acqua è il più evidente segno di vita. È sinonimo di maternità poiché si propaga e energizza, è indispensabile e offre conforto. Questa è l'acqua che accompagna la vita e non è sempre un fiume tranquillo”. La capacità distruttiva, devastante e fatale dell'acqua viene anche ricordata nei testi religiosi. Il diluvio universale infatti è raccontato in questi testi: la terra, colma di rabbia trema e demolisce ciò che risiede sopra di essa. Il mare reagisce e si innalza violentemente, spazzando via ogni cosa che incrocia.

L'acqua - la fonte della creazione del mondo (Corano), l'altra faccia del cielo. Apparentemente gentile, piana e calma e piena di mistero. Ciò che ci affascina e ci riempie di paura.
Questo aspetto meraviglioso, quello che si intravede nelle oasi del deserto, non è sempre presente. L'acqua ha altre forme, altre intenzioni. Il bisbiglio gentile dell'acqua nelle case di Fez si trasforma in un ringhio, in grida e in terribile rabbia. Calpesta l'infanzia e raddoppia la propria ferocia semplicemente perchéla luna piena ha anch'essa i propri stati d'animo, i propri capricci ed i propri segreti.
L'acqua si infiamma di rabbia e tramite i diluvi e le tempeste dona calamità all'uomo. Una forza mutevole e imprevedibile. Giunge, crescendo in dimensione e potere, fino a superare i tetti delle case, ingoiandole poi senza pietà e senza alcuna esitazione.
Le dighe sono progettate con lo scopo di poter un giorno controllare l'acqua, per utilizzarla compensando per la mancanza di acqua piovana, per nuvole che migrando altrove hanno portato siccità e molte lacrime.
È l'uomo al lavoro. Le dighe, se costruite in modo solido e non cedono a causa della pressione idrica, raccolgono l'acqua giunta sia dal sottosuolo che dal cielo, evitando diluvi. Le dighe sono costruite così che l'uomo possa amare l'acqua senza alcun rischio.
La amiamo e speriamo possa essere gentile con noi.
In un racconto si dice che il fiore dell'immortalità possa essere trovato in fondo al mare. Coloro che si misero alla ricerca di questo fiore fecero uno sbaglio, riportando al suo posto una stella marina, fluida e difficile da tenere. Fu detto che sarebbe stata velenosa e pericolosa. Una mera superstizione.
Il rumore dell'acqua stamane. La luce che segue la pioggia. Il cielo limpido dopo la pioggia, in un parco formato dall'erosione dell'argilla, dalle condizioni del tempo che mutano sempre.
Tracce, segni e memorie inscritti nella terra, mentre lascia indietro parte della sabbia di cui è composta.
Libri aperti, sopra città inondate. Riconoscibili grazie alle croci poste sulle cuspidi di chiese, o alle stelle poggianti sui pinnacoli di minareti.

Un fiume asciutto. Un fiume che, privo d'acqua, ha perduto la propria anima. Il cui letto è composto solo da pietre secche, con crepe forgiate dal calore, e ferite inflitte dalla siccità: una maledizione posta su un intero Paese.
Uno sguardo carico di tristezza e di sofferenza. L'impotenza davanti a cause imponderabili.
Perlustrando il cielo si vede una violenta luce bianca che costringe ad abbassare lo sguardo.
L'assenza di acqua: il più grande timore di ogni agricoltore. Le mucche, pare, si deprimono senza acqua. Un animale depresso è simile a noi quando la nostra natura umana soffre.
Ascolta la stagione secca. Senti le grida di vento mentre questo gira senza senso su se stesso: nessuna nuvola da spostare o temporale da condurre. Nulla all'orizzonte.
Il khamsin, il forte vento che soffia verso il Medio Oriente, è reso impotente. Soffia a raffiche, aspettando di spingere le piogge verso altre terre.
L'Islam ha preghiere, oltre a quelle giornaliere, per chiedere l'arrivo della pioggia. L'Imam, dopo le preghiere del venerdì, spesso chiede ai fedeli di implorare la pietà di Dio. Parole invocanti il volere divino sono pronunciate o cantate. Gli uomini, nel lasciare la moschea, esprimono i propri sentimenti levando le braccia al cielo.
Dio esaudirà queste preghiere?
Le previsioni del tempo non concordano con i cammini di fede.

I fiumi sono delle entità con il proprio temperamento, carattere e storia - una storia a volte anche tragica.
Il Giordano, per esempio, non è solo un fiume, ma anche un confine. È una linea strategica, fonte di conflitti sempre più aspri e violenti. Questo perché divide due territori causa di lotta tra due popolazioni - quella della Golan Heights e quella della Cisgiordania, entrambi occupati da Israele.
Il fiume delimita il confine tra Israele e la Giordania dal 1948. Lo Yarmouk, un suo affluente, separa la Siria dalla Giordania.
Irriga il Deserto del Negev.
Sappiamo che la diga a monte del Mare della Galilea alimenta una vecchia centrale elettrica e regola il corso di questo prezioso fiume. Non è il Nilo e nemmeno il Tiber. Non possiede la magnificenza di questi e nemmeno la forza devastante delle inondazioni del Nilo. È un piccolo fiume di 360 km, di fondamentale importanza per l'intera regione che da sempre ha sofferto a causa dei moltissimi conflitti. Qui, anche i sassi piangono.
Il Giordano, citato diverse volte nella Bibbia, rimane una benedizione di Dio. Scorre dal Monte Hermon al Mar Morto, attraversa il Mare della Galilea e il Lago Hula, giungendo fino in Lebano, dove lungo il proprio percorso riesce a bagnare anche Gerico e a scatenare passioni.
Questo perché chiunque controlli il fiume ed il suo corso domina la regione.
1992. Itzak Rabin dichiarò: “Se risolviamo tutti i problemi del Medio Oriente, ma non quello legato alla condivisione dell'acqua, la nostra regione prima o poi esploderà. La pace non sarà possibile”.
“I nostri anelli sono arsi nell'acqua. Incendiamo l'acqua fino alla riva. Onde immense perdono di volume. L'acqua si accumula nei distretti, sotto immense piscine. Dorme sotto case e pozzi, immobile. Si insinua nelle nostre camere da letto spargendosi tra noi, prigioniera delle proprie reti e delle proprie squame” (Abbas Beydoun, poeta libanese).
Questo poeta ha fatto dell'acqua una metafora del dolore sofferto dalla propria madre patria.
Quanti sogni infranti. Quante notti derise da proiettili. Quante ingiustizie nei confronti di questo Paese, che ha la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
L'acqua è necessaria per lavare corpi, per pulire i morti, per rimuovere il sangue secco sull'asfalto.
L'acqua serve per ripulire un viso bagnato di lacrime. Per infilare un viso in un secchio d'acqua per nascondervi le molte lacrime.
L'acqua è necessaria per accogliere il nuovo giorno, lasciando i sogni che rimangono ancora dentro le lenzuola.
L'acqua serve a soccorrere coloro che attendono lungo il ciglio di una strada.
Per riempire una diga a stella eretta nel deserto serve molta acqua.
Bisogna aver fede nella giustizia degli uomini e in quella di Dio
Giustizia e Legge
Una moltitudine di persone sfrattate in nome di una legge corrotta.
Un terreno in fiamme
La sete di giustizia e di acqua
Un intero fiume versato all'interno di queste crepe
Anche gli affluenti si sono congiunti al suo letto
Ma Dio non tocca i fiumi
È l'Uomo a cambiarne il corso
L'Uomo ruba e muore di fame
Nonostante le scritture e le preghiere
Nonostante le armi ed il sangue versato.

Muori per l'acqua.
Offri la tua vita, così che i tuoi figli possano averne sempre.
Quanti uomini morti per un pezzetto di terra
Che valore ha mai un pezzo di terra senza acqua?
Ogni amore nasce nel segno dell’acqua
In prossimità di una fonte
Al margine di una roccia erosa da affluenti
Ogni bambino eredita una quota d’acqua
Se femmina, la quota è dimezzata
Anche questo fa parte della religione.
Il “compagno” dell'acqua si ribella
La rivoluzione inizia chiedendo una quota d'acqua
Il matto è colui che non si lava più
Egli teme l'acqua, la vita, gli altri
In alcune regioni è legato e buttato in fondo ad un pozzo
Riportato su, la sua ragione torna in superficie con lui
Aveva perso coscienza. Non era più raggiungibile
Ora, è nuovamente sé stesso. Come ripreso dopo uno svenimento
Gettando acqua addosso ad un uomo privo di coscienza,
si tenta di riportarlo in vita.
Così è l'acqua:
Un miracolo antico quanto il Tempo
Antico quanto l'umanità
L'acqua crea il mondo, la terra, la Vita
L'acqua è l'unico Dio in cui dobbiamo credere
In caso contrario, l'uomo morirà disidratato, vuoto
Un ritorno allo spirito
Una spregevole pelle destinata a dissolversi in polvere.