Pietro Salini
Costruire per Milano la porta d'Europa
PIETRO SALINI
Costruire a Milano la porta d’Europa significa contribuire alla crescita di una città che in sei decenni, dalla “Linea rossa” del 1964 alla “Linea blu” del 2024, è diventata sempre più motore d’Italia, protagonista in Europa e città cosmopolita aperta al mondo.
Sessant’anni separano infatti l’inaugurazione della M1, la prima metropolitana di Milano, dall’apertura al pubblico della M4, che oggi consegniamo alla città dopo anni di lavoro e impegno continuo per trovare le migliori soluzioni ingegneristiche in un progetto molto complesso.
Una crescita della Milano “di sopra” che è stata favorita dalla progressiva estensione di quell’apparato circolatorio “di sotto” di cui le cinque linee metropolitane sono le arterie. Per una mobilità sostenibile che rappresenta la vera sfida nelle grandi città per migliorare la vita delle persone, dato anche il contesto climatico in continua evoluzione.
Un’altra grande opera di ingegneria consegnata da Webuild alla città e ai cittadini. Lunga 15 chilometri, la M4 con le sue 21 stazioni unisce oggi in modo sostenibile da est a ovest le grandi aree residenziali e i luoghi iconici della vita cittadina e della storia della città.
Partendo da Linate, con le fermate Susa e Dateo la linea attraversa il quartiere di Acquabella, che prende il nome da un’antica cascina dalla datazione probabilmente risalente al XV secolo. La metropolitana passa poi per San Babila, la famosa piazza testimone dell’evoluzione della città, e che all’inizio del secolo scorso inizia a prendere le sembianze moderne con l’abbattimento di molti edifici storici, inclusi i palazzi in stile neogotico veneziano (conosciuti come "Case Veneziane").
E poi prosegue al quartiere Brolo, all’altezza della fermata Sforza Policlinico, quartiere che prende il nome dalla Contrada del Brolo, dal Broletto Vecchio, oggi Palazzo Reale, per molti secoli sede del governo della città di Milano, del Regno del Lombardo-Veneto e poi residenza reale fino al 1919.
La linea Blu fa quindi tappa a Piazza Vetra, la piazza delle esecuzioni dei popolani condannati a morte e delle donne sospettate e accusate di stregoneria. E passando dalla stazione di Sant’Ambrogio, il patrono di Milano, uno dei dottori della Chiesa d’Occidente, considerato tra le figure più importanti della Chiesa Cattolica, arriva a Tolstoij, vicino all’oratorio di San Protaso. Si tratta di una chiesetta dove si narra abbia fatto sosta ed abbia tratto ispirazione Federico Barbarossa durante la campagna d’Italia, per sconfiggere le forze milanesi che qui opponevano la maggiore resistenza. E pare che qui tramassero Federico Confalonieri e i carbonari contro l’Austria per l’Unità d’Italia, raggiungendo la chiesetta attraverso un cunicolo che collegava l'abside dell'oratorio alla Pusterla di Sant'Ambrogio.
Un pezzo di storia che si allunga poi fino a San Cristoforo il capo occidentale della Linea Blu, con la stazione che porta il nome della chiesa che si affaccia sul Naviglio, dove sorgeva la chiesetta dedicata al santo che attraversò
il fiume portando sulle spalle il Bambino Gesù, e al cui fianco nel 1412 venne eretta un’altra chiesa, per ringraziare della fine di un’epidemia di peste che aveva fatto morire ventimila milanesi.
Tutti luoghi ispirati a un forte spirito di resistenza e determinazione, valori che da sempre caratterizzano la città di Milano, e che hanno in questi anni ispirato la costruzione di questa incredibile infrastruttura, simbolo di una sfida ingegneristica all’avanguardia, che ha permesso di unire le periferie al centro della città, e realizzare un collegamento diretto tra il centro e l’aeroporto di Linate in soli 12 minuti.
Un record.
Un’opera ingegneristica dalla tecnologia avanzata, una nuova ulteriore sfida di sostenibilità vinta, per progettare e costruire per i cittadini aree urbane pedonali e parchi giochi lungo tutta la linea, in un impegno costante di rigenerazione degli spazi urbani in superfice, per una nuova esperienza di vita cittadina.
La M4 che raccontiamo in queste pagine ha permesso a Milano di completare la sua ampia rete di metropolitane, che adesso raggiunge i 118 chilometri di estensione. Un percorso in cui il nostro Gruppo è sempre stato presente, accompagnando negli anni l’impegno delle diverse amministrazioni comunali nel fornire ai cittadini nuovi mezzi di mobilità sostenibile. Webuild raccoglie infatti oggi le imprese che nel corso di questi sei decenni hanno dato vita alla rete delle metropolitane milanesi ed è con orgoglio che oggi raccontiamo l’ultima nata, frutto dell’impegno, delle competenze e della passione delle donne e degli uomini del nostro Gruppo. A tutti loro va il mio sincero
ringraziamento, che estendo a tutti i soci di M4 S.p.A. e del consorzio MM4, e in particolare alle istituzioni con cui abbiamo sviluppato un rapporto di collaborazione costruttivo per consegnare in modo responsabile alla città e ai cittadini una ulteriore opera così complessa ed essenziale.
Milano è sempre in viaggio e la Blu fa ora parte del futuro di una metropoli operosa ed elegante di una delle principali potenze industriali mondiali, grazie anche all’impegno della più grande azienda del settore al servizio del Paese.
Pietro Salini
Administratore Delegato del Gruppo Webuild